VI Domenica di Pasqua – Anno B

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (15,9-17)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

Commento

Spesso ci sentiamo come rami secchi: preoccupazioni, dolori e prove improvvise della vita quotidiana sembrano condannarci ad un lunghissimo inverno.

Il sentiero indicato da Gesù ha il profumo della primavera: il Padre si fida della nostra possibilità di scegliere cose buone, quelle che permettono di costruire la felicità dell’altro aiutandolo. Nella sua Pasqua Gesù ha mostrato che la croce è semina e raccolto insieme, che il seme marcito diventa spiga di grano. La pianta non fruttifica solo per sé stessa, ma perché un altro possa cogliere quanto di buono ha fatto nascere.

Beati noi quando, fidandoci che Dio ci sceglie e ci ama a partire dalla nostra vulnerabilità, crediamo che quel poco che ci sembra di essere può diventare tanto, se non tutto, per gli altri.

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2024” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano