Venerdì della VI settimana T.O. – Anno dispari

+ Dal Vangelo secondo Marco (8,34-9,1)

In quel tempo, convocata la folla insieme ai suoi discepoli, Gesù disse loro:
«Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà.
Infatti quale vantaggio c’è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria vita? Che cosa potrebbe dare un uomo in cambio della propria vita?
Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi».
Diceva loro: «In verità io vi dico: vi sono alcuni, qui presenti, che non morranno prima di aver visto giungere il regno di Dio nella sua potenza».

Commento

Ecco realizzato il sogno dell’umanità: tutti si capiscono, non c’è divisione. Eppure succede il disastro; gli umani senza distinzione sanno soltanto mettersi d’accordo per atti di superbia.

Facciamo una torre e conquistiamo il cielo, così non avremo più bisogno di niente se non di noi stessi. Ma Dio, che veglia sulla nostra stoltezza, intuisce il pericolo e interviene rimettendo in discussione questa effimera unità autosufficiente che l’umanità cerca ogni volta che pensa di potersi basare su regole che escludono la prospettiva divina.

Che tutti imparino a loro spese che l’imperfezione non sempre è un limite, ma che può diventare una ricchezza, perché solo nella molteplicità assomiglieremo a Dio che ha in sé tutte le diversità che lui solo utilizzare per un progetto di bene. 

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2025” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano