+ Dal Vangelo secondo Giovanni (16,20-23a)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.
La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla».
Commento
Il momento che descrive il Signore Gesù è un momento decisivo.
La donna attende l’arrivo del figlio, nel tempo che va dal concepimento al parto, con la speranza e la gioia di poter stringere tra le braccia una nuova creatura, anche se il momento della sua nascita può fare paura; così anche Gesù: sa di dover affrontare la morte, ma lo fa per dare al Padre altri figli. Gesù è il primogenito di una moltitudine e la sua passione e morte è il parto a favore di noi figli, che nella sua risurrezione diventiamo finalmente proprietà esclusiva di Dio Padre.
Nessuno ci potrà togliere questa gioia, e nella vita eterna che Gesù ci ha conquistata sarà un unico giorno nel quale non domanderemo più nulla: ogni tristezza sarà cambiata in gioia perché Dio solo basta!
Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2022” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano