V Domenica di Pasqua – Anno C

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 13,31-33a.34-35)

Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».

Commento

La sfida della nostra fede sta racchiusa tutta in questo come che troviamo nel brano del vangelo: esso, infatti, determina una differenza.

Il versetto citato, infatti, non invita solo ad amare, ma ad amare come Gesù ci ha amato e continua ad amarci. Se questa è la condizione, allora tutto si fa più serio, impegnativo, anche se estremamente bello.

Serio perché amare è questione di vita o di morte; impegnativo, perché mette in gioco tutte la nostra persona con le sue facoltà; bello perché ci viene donata una gioia profonda che nessuno può toglierci.

Coraggio! Non resta che osare, tenendo fisso lo sguardo sul Signore Gesù.

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2025” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano