Santi Nicola Tavelic e compagni, martiri – memoria

+ Dal Vangelo secondo Luca (17,7-10)

In quel tempo, Gesù disse:
«Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, strìngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

Commento

La parabola che oggi il vangelo ci consegna può risultare dura agli orecchi di chi si aspetta almeno un grazie per quello che fa, per la sua fatica, ma la logica del regno eccede la logica del mondo.

La nostra relazione con il Signore non appartiene infatti all’ambito dell’utile, ma a quello della gratuità dell’amore. Quando agiamo secondo il vangelo e mettiamo a servizio i doni che abbiamo ricevuto per la crescita del regno, siamo chiamati a farlo non per un tornaconto, ma perché desideriamo partecipare della stessa vita di colui che si è fatto servo per amore.

Allora troveremo la gioia nel vivere i comandamenti: proprio nel viverli potremo sperimentare la comunione con lui, e in lui con tutti i fratelli e sorelle in umanità.

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2023” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano