Santi Gioacchino e Anna, memoria

+ Dal Vangelo secondo Matteo (13,36-43)

In quel tempo, Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo».
Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».

Commento

Dio non inganna nessuno e al momento giusto, alla pienezza del tempo, la sua fedeltà si fa storia.

È stato così per Anna, per Gioacchino e per molti altri giusti della storia della salvezza. Come essi hanno ascoltato e visto, così i discepoli di ogni tempo possono ascoltare la parola di Dio, vedere la sua manifestazione e annunciarla, testimoniandola con un coraggioso esempio di vita.

Con gli antichi padri anche noi siamo posti al vertice di una storia di promesse che si è fatta carne nel Figlio di Dio, venuto in mezzo a noi. È lui che era fin da principio; è lui che abbiamo udito, veduto, contemplato e toccato. È lui che annunciamo ai nostri fratelli perché anch’essi ascoltino e vedano.

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2022” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano