Santi Gioacchino e Anna – Memoria

+ Dal Vangelo secondo Matteo (13,18-23)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».

Commento

Sì, siamo veramente beati per quello che abbiamo potuto vedere e udire! Nulla di clamoroso, umili vicende quotidiane, ma comprendevamo che stavano realizzandosi antiche e meravigliose promesse.

La nostra benedetta figlia parte un giorno per andare dalla cugina anziana: quando dopo tre mesi torna, dice che è nato Giovanni, e aggiunge che anche lei è in attesa di un figlio. Altri sei mesi ed è di nuovo in viaggio, questa volta con Giuseppe, e quando tornano da Betlemme ci presentano quel bimbo che hanno chiamato Gesù, affermando che è figlio di Dio. Sembra incredibile, ma se lo dicono loro, che ben conosciamo, ci fidiamo della loro parola.

Hanno deciso di restare a Nazaret dove Giuseppe ha la falegnameria e probabilmente il nostro nipote divino imparerà quel mestiere: che messia originale!

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2024” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano