Santi Berardo e compagni, Protomartiri francescani

+ Dal Vangelo secondo Marco (1,40-45)

In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro».
Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

Commento

La supplica del lebbroso non resta inascoltata. Dal profondo del suo dolore, che conosce l’esperienza di una sofferenza fisica e di una emarginazione sociale, egli alza il suo grido di aiuto. Se vuoi, tu puoi: con queste parole supplica in ginocchio il Signore che passa.

Grido di dolore e di speranza. Il Signore ne ha compassione, tanto da tendere la mano verso di lui e da arrivare a toccarlo. La sua volontà è la salvezza per noi.

San Francesco narra la sua conversione raccontando l’incontro con i fratelli lebbrosi, un incontro nuovo che si spinge fino ad un abbraccio. Nel volto di quei fratelli vede il volto di Cristo povero, nelle ferite di quei corpi malati riconosce le piaghe del Crocifisso.

L’esperienza della misericordia ricevuta guarisce le ferite del corpo e del cuore.

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2024” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano