+ Dal Vangelo secondo Marco (2, 23-28)
In quel tempo, di sabato Gesù passava tra i campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe.
I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?». Ed egli rispose loro:
«Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!».
E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato».
Commento
Samuele, che cerca il futuro re di Israele, applica i criteri che conosce e che la società di allora (e di adesso) propone e, a volte, impone. Criteri esteriori: aspetto, vigore, ricchezza e successo che poco si addicono al metodo di Dio che sa esaltare quanto abita nel cuore dell’uomo.
Quando ci raggiunge una chiamata a cambiare impegni e servizi ci chiediamo se ne saremo capaci, ma il Signore vede il cuore e sa di possibilità che sono nascoste, a volte, ai nostri stessi occhi. Dichiararci inadeguati può anche essere una difesa per non cambiare e restare fermi nel già conosciuto che dà sicurezza ed in cui sentiamo di essere apprezzati.
Se il Signore chiama è giunto il tempo di lasciare per un “oltre” che ci attende appoggiandoci sulla sua scelta, unica certezza che ci consente di non temere.
Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2024” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano