Santi Angeli Custodi – memoria

+ Dal Vangelo secondo Matteo (18,1-5.10)

In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.
Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».

Commento

E se quel piccolo fossi io? Non altri. Io, che mi è chiesto di prendere in braccio, aiutare, salvare.

Anzitutto io! Smettere di fingermi grande, di ritenermi forte. E finalmente abbassare l’asticella. Chinarmi piano piano su me stesso, sulla mia debolezza: sono io quel bambino. Ammettere il mio bisogno di affetto, di una carezza. Lasciarmi risollevare; non disprezzare le mie immaturità, i miei peccati. Ma riconoscerli come luogo di incontro, spazio dove gli altri (e l’Altro) possono entrare.

Sì, in questo ridivenire piccolo sta la mia grandezza. In un tempo in cui tu cui vali perché hai un titolo, perché appari in TV, perché sai gridare, il vangelo sussurra la forza della piccolezza. Dal giorno in cui Dio ha messo la sua gloria dentro la fragile carne di un bimbo, basta essere semplicemente umano.

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2023” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano