Sant’Agostino, Vescovo e Dottore della Chiesa – Memoria

+ Dal Vangelo secondo Matteo (23,13-22)

In quel tempo, Gesù parlò dicendo:
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi.
Guai a voi, guide cieche, che dite: “Se uno giura per il tempio, non conta nulla; se invece uno giura per l’oro del tempio, resta obbligato”. Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l’oro o il tempio che rende sacro l’oro? E dite ancora: “Se uno giura per l’altare, non conta nulla; se invece uno giura per l’offerta che vi sta sopra, resta obbligato”. Ciechi! Che cosa è più grande: l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta? Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che lo abita. E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso».

Commento

Di fronte a questo vangelo uno dei rischi è pensare che il tagliente e severo guai di Gesù sia rivolto a qualcun altro, non a noi.

E così ci lasciamo sfuggire l’importanza della domanda di Gesù anche per la nostra vita: Che cosa è più grande? Fallire la risposta a questa domanda è fallire l’orientamento della vita, è perderci e disperderci dietro a false priorità. False perché invece di riempire la vita, un poco alla volta la svuotano. Il monito di Gesù è a favore della vita piena contro una vita vuota.

Sentiamolo a nostro favore e chiediamoci con serietà che cosa è più grande di fronte a quanto ci propongono le logiche del mondo.

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2023” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano