Santa Kinga, clarissa – Memoria

+ Dal Vangelo secondo Matteo (13,1-9)

Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.
Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».

Commento

Mai mi sono sentita così importante, trasformata in cattedra da quel maestro che siede su di me parlando alla folla!

E che cose belle dice, che linguaggio suggestivo, con gli esempi che prende dalla vita quotidiana e dalla natura per far riflettere quelli che ascoltano. Ora sta dicendo che la sua parola è come la semente che cade su terreni diversi, cioè che quanto annuncia può scivolar via su persone superficiali, oppure non durare nei momenti difficili, o venir soffocato da altri interessi.

Mi veniva da pensare che allora le sue erano parole al vento: invece alla fine ha detto che ci sono ancora persone buone, che riflettono, che sono costanti anche nelle difficoltà, che non si lasciano sedurre da false grandezze, che amministrano bene i doni di Dio. Ecco, mi son detta: c’è sempre speranza!

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2024” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano