+ Dal Vangelo secondo Matteo (25,31-40)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Commento
Il brano del vangelo di Matteo che oggi la liturgia ci propone per la festa di santa Elisabetta di Ungheria ci aiuta a guardare alla storia con gli occhi di Dio.
Le realtà della povertà, della malattia, della prigionia, della sete e della fame assumono un nuovo aspetto: da luoghi di maledizione diventano luoghi dove è possibile incontrare il Signore. Elisabetta ha compreso che non si trattava solo di compiere opere di bene, per le quali avrebbe potuto semplicemente dare dei finanziamenti. Ha capito che la carne sofferente di tanti uomini e donne è la carne di Cristo e solo toccando quella carne era possibile incontrare Dio.
Non siamo noi a salvare i poveri, sono i poveri che ci donano di conoscere il volto di Dio e fare esperienza della sua prossimità.
Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2023” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano