Madre santa Chiara, vergine – Solennità

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (15,4-10)

Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.
Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.

Commento

Chiara d’Assisi, morì nel giorno memoriale di san Lorenzo e, secondo l’uso ecclesiale, la memoria di lei fu fissata il giorno seguente. I due santi vissero a un millennio di distanza, e Chiara ha celebrato ogni anno della sua vita l’indimenticabile santo romano.

Il Signore Gesù le ha incendiato il cuore, Francesco l’ha aiutata a orientare il fuoco e poi la liturgia l’ha plasmata, anche narrando le gesta dei santi. Cosa può aver colto Chiara della testimonianza di Lorenzo? Due spunti: l’istanza forte di attenzione ai poveri, che segnò la sua vita fin dai primi passi, e l’aspirazione al martirio. Sappiamo infatti che coltivò un desiderio bruciante di andare fra i Saraceni per subire il martirio, tanto che sora Cecilia, spaventata da quel proposito, scoppiò in lacrime.

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2024” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano