+ Dal Vangelo secondo Luca (8,16-18)
In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.
Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce.
Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere».
Commento
Qualcuno un giorno ha acceso la mia lampada con la fiamma della sua; mi ha parlato di colui che ha dato la sua vita per me, per mostrarmi la via della felicità, di un amore tanto grande da vincere ogni paura. Ascoltavo e il mio cuore ardeva, ogni parola era come oro liquido, purissimo.
Ho ricevuto un dono grande: cosa ne ho fatto? L’ho forse tenuto dentro al cuore? L’ho nascosto ben bene come un segreto? Una dolcezza, uno stupore tutto e soltanto mio? Ma la lampada accesa, se coperta, si spegne; il fuoco soffocato diviene brace e poi cenere.
Affrettiamoci a risvegliare la fiamma, a soffiare sulla brace perché il fuoco divampi nuovamente. I miei occhi, i gesti possano accendere altre lampade che illuminino il buio e riscaldino il gelo.
Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2024” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano