+ Dal Vangelo secondo Luca (16,9-15)
In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».
I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si facevano beffe di lui. Egli disse loro: «Voi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio è cosa abominevole».
Commento
Francesco direbbe: «Beato il servo il quale non si ritiene migliore, quando viene magnificato ed esaltato dagli uomini, di quando è ritenuto vile, semplice e spregevole, poiché quanto l’uomo vale davanti a Dio, tanto vale e non di più» (Amm xix).
Sentirci giusti davanti a Dio e agli altri è uno dei più grandi pericoli che possiamo correre nella vita di fede; eppure quante volte al giorno cerchiamo di giustificarci! Sprechiamo tempo ed energia per apparire giusti di fronte a noi stessi e agli altri.
La giustizia di Dio non è come la nostra: quando ancora eravamo nel peccato, egli ha dato la sua vita per noi; essa si rivela nella misericordia. È necessario lasciar cadere le immagini che ci siamo costruiti per poter fare esperienza dell’amore del Padre e testimoniarlo con la nostra vita.
Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2023” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano