San Leonardo da Porto Maurizio, Sacerdote – Memoria

+ Dal Vangelo secondo Luca (21,5-11)

In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.

Commento

Cantare è una delle azioni dell’uomo più belle e trasformanti. Si usa la voce esprimendo così appieno la propria umanità; si riempiono i polmoni d’aria e questo ci fa sentire davvero vivi e poi si modula l’armonia di un suono che innalza il nostro spirito e che illumina la nostra mente. Tutto il nostro essere partecipa a questo scambio tra l’interiorità e l’esterno, mostrando agli altri la bellezza che ci pervade.

Ma il canto che intoniamo non deve essere la solita nenia, tra lamentele e autocommiserazione: possiamo fare di meglio. C’è sempre la possibilità di aprirci alla novità di Dio; lui aspetta, pur essendo lui l’ispiratore, di sentirci cantare la nostra melodia, quella che solo noi possiamo comporre.

Niente paura, nel coro del Signore c’è posto anche per gli stonati.

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2024” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano