+Dal Vangelo secondo Luca (6,1-5)
Un sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani.
Alcuni farisei dissero: «Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?».
Gesù rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non sia lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?».
E diceva loro: «Il Figlio dell’uomo è signore del sabato».
Commento
Povero me, come mi avevano ridotto i farisei con tutto il loro legalismo. Altro che giorno di festa: non si poteva muovere un dito senza pericolo di finire sul banco degli imputati!
Guardate quei poveretti affamati che, seguendo Gesù, con tutta quella folla che li assediava, non avevano orari per i pasti e si arrangiavano come potevano. Di fronte a un bisogno primario ed essenziale non c’è legge che tenga, e invece ecco il giudizio saccente che condanna gli uomini e svilisce anche me.
Gesù però mette le cose in chiaro: la legge, e quindi anche quanto mi riguarda, è per l’uomo, e non viceversa. E sono contento di avere un Signore come lui, che ristabilisce la mia dignità di giorno in cui si dà veramente gloria a Dio. Però sono disposto a tirarmi da parte, se vorrà festeggiare la domenica!
Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2022” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano