San Giovanni della Croce, presbitero e dottore – Memoria –

+ Dal Vangelo secondo Matteo (17,10-13)

Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?».
Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro».
Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.

Commento

Una delle resistenze più forti che opponiamo alla parola di Dio è il fatto che non vogliamo lasciarci scomodare. Preferiamo la penombra alla luce perché questa mette in chiaro ciò che c’è e fa vedere ciò che manca.

Ce lo insegna anche la psicologia: spesso ci difendiamo dalla realtà attutendone i significati, edulcorando la verità, confondendo i confini dalle cose con l’unico scopo di salvare le apparenze. Elia, figura del Battista, aveva una parola ardente: non era possibile sottrarsi al suo fuoco, capace di consumare l’apparenza e far brillare la luce della verità di Dio. Siamo disposti a lasciare che il fuoco amante di Dio ci faccia ardere e dia luce al mondo, facendo risplendere in noi la sapienza della croce?

O ci spaventa la prospettiva di seguire il Signore nella sua pasqua?

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2024” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano