San Giosafat, vescovo e martire – memoria

+ Dal Vangelo secondo Luca (17,7-10)

In quel tempo, Gesù disse:
«Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stringiti le vesti ai fianchi e servimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

Commento

A volte crediamo che la vita non ci porterà mai niente di buono.

Poi inaspettatamente la grazia ci appare davanti e la speranza rinasce, i problemi si ridimensionano, l’indifferenza degli altri ci sembra meno amara, la bellezza riluce. E non abbiamo fatto niente per meritarcelo, anzi! Come per miracolo, Dio torna a farci vedere che ha già combattuto e vinto il male per noi. Noi, se lo vogliamo, possiamo essere buoni soldati, ma il vero condottiero, il nostro Signore, ha già sferrato la sua battaglia contro la delusione dell’uomo, la tristezza, la fatica creduta vana, il non senso delle giornate apparentemente vuote di significato.

Siamo salvi! Dobbiamo solo celebrare questa vittoria, con tutte le forze, ogni giorno, ogni momento, per ogni essere umano.

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2024” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano