+ Dal Vangelo secondo Luca (15,3-7)
In quel tempo, Gesù disse ai farisei e agli scribi questa parabola:
«Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova?
Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”.
Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione».
Commento
Il brano del vangelo fa pensare al sacramento della riconciliazione: mi avvicino al confessionale con il pensiero di essermi perso, come quella pecora. Il senso di colpa e di peccato si mescolano in una confusione.
Penso di essere arrivato lì da solo, ma in realtà c’è un Padre che continuamente mi cerca per donarmi di essere riconciliato con lui; non si dà pace finché non riesce a ritrovarmi, e quando mi vede, esulta di gioia. Ed è subito festa grande. Gioisce e lo comunica ad amici e vicini come se fosse nato un nuovo figlio.
È proprio così: un peccatore che ritorna al Padre è come la nascita di un nuovo figlio. Riflettiamo su questa gioia e portiamo nel cuore le parole di questo vangelo quando ci accosteremo al sacramento della riconciliazione.
Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2025” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano