Sacratissimo Cuore di Gesù – Solennità – Anno A

+ Dal Vangelo secondo Matteo (11,25-30)

In quel tempo Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Commento

In questa solennità siamo invitati a contemplare il cuore di Gesù che, trafitto da una lancia, continua a palpitare per noi anche ora che riposa accanto al cuore del Padre.

Il cuore di Gesù è sempre stato rivolto al Padre e la sua mitezza ed umiltà derivano da questa relazione intensa, essenziale e libera. La lode sale naturale alle labbra quando riconosce nei piccoli i primi destinatari del rivelarsi dell’amore del Padre. Questa certezza attraversa tutta la vita di Gesù che non nasconde il suo essere sempre relativo al Padre, origine della propria missione e delle possibilità per compierla.

La lode, come ha capito san Francesco, è dovuta a Dio perché ogni bene è suo ed egli solo è buono, come aveva detto Gesù al giovane ricco: perché mi chiami buono? Nessuno è buono se non Dio solo!

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2023” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano