Sabato XIII Settimana del Tempo Ordinario – Anno dispari

+ Dal Vangelo secondo Matteo (9,14-17)

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno.
Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano».

Commento

Ancora una volta, giunge agli orecchi di Gesù una domanda.

Mi piace molto questo Signore con il quale si può dialogare, al quale si possono fare domande scomode senza timore. Da come interagiscono i personaggi del vangelo possiamo capire cosa li abita nell’intimo del cuore, e capiamo anche lo stile di Gesù. Se fosse un uomo duro e pieno di sé non si lascerebbe incontrare e mettere in discussione.

Gesù invece è una persona che sa vivere le relazioni, che lascia sempre spazio all’altro e lo aiuta a fare un passo in più verso di lui senza paure o remore. È il Signore che si fa vicino alle nostre domande scottanti, agli interrogativi che abitano il nostro cuore. Con infinita misericordia ci aiuta a guardare a lui e trovare nella relazione con lui il senso di ogni cosa.

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2025” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano