Sabato VII Settimana del Tempo Ordinario – Anno pari

+ Dal Vangelo secondo Marco (10,13-16)

In quel tempo, presentavano a Gesù dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono.
Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso».
E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, ponendo le mani su di loro.

Commento

Il termine di paragone dei bambini è caro a Gesù: più volte nel suo insegnamento lo propone come misura alta dell’accoglienza del regno.

Il regno di Dio appartiene a chi è come i bambini perché essi hanno la capacità di stupirsi, la disposizione a lasciarsi guidare, la docilità nell’apprendere, la spontaneità nell’accogliere senza calcolo e discriminazioni. Il regno di Dio è un dono e chiede alla nostra vita lo spazio per comunicarsi, per fare comunione, per creare relazioni.

Non ai sapienti e ai dotti, ma ai piccoli Dio rivela il suo dono d’amore. Lasciamo che il bambino che è in noi venga a Gesù, si lasci stringere tra le braccia, benedire, accarezzare; saremo capaci a nostra volta di accogliere e benedire ogni piccolo che viene a noi.

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2022” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano