Sabato fra l’Ottava di Pasqua

+ Dal Vangelo secondo Marco (19,6-15)

Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.
Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.
Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».

Commento

Perché Signore è così difficile credere alla Pasqua? Al buon messaggio della tua vittoria sul male?

È poco efficace colui che porta l’annuncio? Oppure chi lo riceve è poco incline all’accoglienza? Non so rispondere… eppure la Parola di oggi mi spinge ad andare, ad uscire da me stesso, con tutti i miei dubbi, le mie resistenze e fatiche.

L’invito alla proclamazione del vangelo non riguardava solo quel gruppetto degli undici di duemila anni fa: anch’io sono chiamato a portare il vangelo a chi incontrerò; portarlo prima di tutto con l’esempio della mia vita, e poi forse anche con le parole.

Non conta se sarò efficace, se mi crederanno, conta che tu ti fidi e mi invii. Poi se il seme germoglierà, sarà un ulteriore dono tuo. Intanto io provo, vado, sapendo che nulla è impossibile a Dio!

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2024” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano