Sabato della XXXII Settimana T.O. – anno dispari

+ Dal Vangelo secondo Luca (18,1-8)

In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

Commento

Perseverare nella fede è la sfida che il credente è chiamato ad affrontare.

Abramo, padre nella fede si mise in cammino guidato da una promessa: come lui e come tutti gli antichi patriarchi, anche noi siamo invitati a percorrere la medesima strada, illuminati da quella luce che orienta le nostre scelte, sostenendo gli sguardi del cuore e della mente. La fede è dono da custodire, difendere e alimentare così che non soccomba nello scorrere delle avversità, oppure schiacciata dalla mediocrità della vita. Sappiamo che Dio è per noi, perciò nessuno è contro di noi, nemmeno il più grande nemico dell’uomo che è la morte.

Quando questa verrà, il Figlio dell’uomo troverà la nostra lucerna ancora accesa, capace di irradiare vita e fiducia.

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2023” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano