+ Dal Vangelo secondo Matteo (9,14-17)
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno. Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano».
Commento
O Signore fa di me una benedizione, la tua benedizione che cammina per il mondo.
Fammi essere vino nuovo, il tuo vino che fa danzare i cuori, che spezza le abitudini e le stanchezze. Fa ch’io sia rugiada, la tua rugiada, sollievo dolce per molti cuori; profumo di pane condiviso, sorriso che accoglie e non esclude.
Signore rimani con me per sempre, perché anche attraverso di me tu possa accendere luci di festa, scacciare la pesantezza del lutto. Non più vesti strappate di un dolore che non conosce speranza, ma abiti nuovi, abiti della festa perché tu, il Dio vivo, Signore della vita, sei con noi per sempre.
Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2023” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano