Sabato della XII Settimana T.O – anno dispari

+ Dal Vangelo secondo Matteo (8,15-17)

In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti». E Gesù disse al centurione: «Va’, avvenga per te come hai creduto». In quell’istante il suo servo fu guarito.
Entrato nella casa di Pietro, Gesù vide la suocera di lui che era a letto con la febbre. Le toccò la mano e la febbre la lasciò; poi ella si alzò e lo serviva.
Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la parola e guarì tutti i malati, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
“Egli ha preso le nostre infermità
e si è caricato delle malattie”.

Commento

Signore Gesù aiutami a dire con la stessa fede del centurione: io non sono degno, ma dì soltanto una parola e il mio fratello sarà salvato.

Che io rimetta a te, alle tue mani, ogni mia preoccupazione, ogni sofferenza dei miei fratelli perché le mie mani siano nelle tue, come le mani di un bimbo in quelle del papà, ed io non dimentichi che tu puoi fare miracoli anche per mezzo mio se ho fiducia.

Che io mi spenda, che io mi muova ma che ricordi sempre, Signore, di essere strumento nelle tue mani, tanto più efficace quanto più docile. Uno strumento per costruire, aggiustare, allietare la vita dei miei fratelli.

Anch’io allora potrò cantare come Maria: l’anima mia magnifica il Signore, santo è il suo nome.

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2023” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano