+ Dal Vangelo secondo Marco (8,1-109
In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano».
Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette».
Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli.
Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò.
Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà.
Commento
Proprio come una mamma che non vede il piccolo nel raggio del suo sguardo e va in apprensione. Non è una domanda inquisitoria, ma un’espressione di tenerezza per scoprire se ha bisogno qualcosa, perché da solo non se la può cavare anche se si crede grande e indipendente.
Adamo si nasconde; l’ha combinata bella e si vergogna: non è baldanzoso come al solito. Non se la sente di fronteggiare Dio e allora tocca a Dio andarlo a stanare, per arginare i danni delle sue azioni incaute e per porre le condizioni della sua risalita.
Succede così tutti i giorni anche con noi: quando ci sentiamo in difetto prendiamo le distanze, sperando che ci lasci nel nostro brodo; ma Dio viene a cercarci. Perché il suo amore è più forte di chiunque altro.
Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2025” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano