Sabato della IV settimana T.O. – Anno dispari

+ Dal Vangelo secondo Marco (6,30-34)

In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

Commento

Ogni tanto ci sembra che il Signore esageri: va bene fare del nostro meglio, ma nessuno in realtà si illude di essere perfetto. E con questa falsa umiltà ci fermiamo prima di aver buttato il cuore oltre l’ostacolo.

Ma la fede cristiana non da che farsene di una vita ragionevolmente mediocre; tutto quello che facciamo molto spesso non è abbastanza: rimane sempre tanto bene che potremmo fare, che rimandiamo a domani, a un’altra volta…

Non è questo che ci chiede Dio; non per giudicarci se non saremo arrivati alla perfezione, che, come sappiamo, è una faccenda tutta sua. Ma perché non abbiamo avuto fiducia che sia possibile, con il suo aiuto, uniformarci a questo standard di bene che, un po’ con l nostro impegno, quasi tutto con il suo, si arriverà a raggiungere.

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2025” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano