Sabato della II Settimana di Pasqua

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (6,16-21)

Venuta la sera, i discepoli di Gesù scesero al mare, salirono in barca e si avviarono verso l’altra riva del mare in direzione di Cafàrnao.
Era ormai buio e Gesù non li aveva ancora raggiunti; il mare era agitato, perché soffiava un forte vento.
Dopo aver remato per circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Sono io, non abbiate paura!».
Allora vollero prenderlo sulla barca, e subito la barca toccò la riva alla quale erano diretti.

Commento

Come ogni buona comunità che si rispetti, anche la prima Chiesa, nonostante le migliori intenzioni e il sostegno del Signore, a un certo punto ha dovuto fare i conti con la divisione dei compiti.

Sfamare i poveri e proclamare la parola erano due incarichi imprescindibili; non si poteva buttarsi sull’aiuto materiale tralasciando di soddisfare il bisogno spirituale di ogni uomo di essere raggiunto dal vangelo; così sono state fatte delle scelte.

E noi come ce la caviamo con questa necessità di dividerci tra corpo e spirito, tra cibo e preghiera, tra ciò che sembra obbligato, la vita concreta, e ciò che appare facoltativo, la vita spirituale?

Ognuno ci pensi bene, ma badi di non abbandonare per troppo tempo la parola di Dio perdendosi completamente ad imbandire la tavola, propria o altrui.

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2023” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano