S. Matteo, apostolo ed evangelista – festa

+ Dal Vangelo secondo Matteo (9,9-13)

In quel tempo, mentre andava via, Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Commento

Da un po’ di tempo ti vedevo passare, fingendo di non ascoltarti lasciavo entrare le tue parole nel cuore e piano piano diventava tuo. Quando arrivasti quel giorno mi bastò il tuo sguardo su di me e, ancor prima di sentire le parole, ero in piedi, pronto a seguirti, libero, felice. Volevo solo venire con te e che altri come me sapessero, volevo che anche loro fossero liberati. Così il banchetto delle imposte si è trasformato in un banchetto per molti commensali.

Tu sei un rabbi speciale, che ama la tavola dove la bontà del cibo e la bellezza della compagna aprono i cuori alla confidenza. Tu inviti a trasformare i nostri tristi banchetti in tavole imbandite per tutti. Ecco la tua Chiesa: una reciproca offerta di ciò che ognuno ha di buono; un invito a sfamarsi l’un l’altro, a colmare la solitudine.

E tu Signore seduto in mezzo a noi.

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2024” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano