+ Dal Vangelo secondo Giovanni (12,24-26)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.
Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà».
Commento
A commento di questo brano ricordiamo un estratto di un’omelia del cardinal Martini per il xvi centenario dei martiri della Valle di Non.
«La croce è la chiave di volta della storia della salvezza e Gesù non può proporre altro; per questo spiega la parabola come un invito alla sequela. Il seme è Gesù che, attraverso la morte di croce porterà frutto abbondante donando la vita per tutti gli uomini. È un’affermazione cristologica, non ascetica, e le esortazioni che seguono tendono ad assimilare il discepolo al maestro: Dove sono io là sarà anche il mio servo.
Cosa ci dice il martirio cruento di Sisinio, Martirio e Alessandro? Che solo nella croce si attua la piena liberazione dal male, se ne accettiamo le conseguenze su di noi per perdonarlo e superarlo, come ha fatto Gesù».
Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2023” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano