+ Dal Vangelo secondo Luca (7,31-35)
In quel tempo, il Signore disse:
«A chi posso paragonare la gente di questa generazione? A chi è simile? È simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri così:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”.
È venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”.
Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli».
Commento
Piccolo è chi si fida e si affida, chi riconosce il suo bisogno di Dio, di lasciarsi condurre da lui, posando il proprio fardello di ansie e preoccupazioni nelle mani del Padre; fiducioso perché sa che il buio si può attraversare se si è mano nella mano col Signore.
Piccolo è chi sente di avere ancora da imparare e non smette di cercare il significato profondo delle cose, il loro senso. I piccoli sono i poveri in spirito, che non si possiedono più perché hanno accolto il Signore e sono diventati sua dimora: per questo sono beati. Il giogo di Gesù è la sua mitezza, la sua obbedienza al padre nell’affidamento totale, anche e soprattutto nel momento oscuro del passaggio.
Insegnami, Signore, la fiducia dei piccoli; donami la grazia di sapermi affidare, in particolare nei momenti difficili della vita. Sulle orme di Gesù e di san Francesco piccolino.
Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2024” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano