+ Dal Vangelo secondo Luca (14,12-14)
In quel tempo, Gesù disse al capo dei farisei che l’aveva invitato:
«Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio.
Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».
Commento
Questo sì che è un bel consiglio, mai ascoltato a partire da Caino in avanti.
Chi è più bravo tra te e me? Questa domanda ci attanaglia, anche se non lo vogliamo ammettere; siamo tutti ossessionati dal bisogno di approvazione. Chissà perché è lì annidato nel profondo dell’animo umano?
Bisogna però sforzarsi di cambiare: davanti a Dio siamo tutti i preferiti indipendentemente da quello che possiamo fare, da tutte le buone opere, da tutti i sacrifici. L’amore che Dio ha per noi non è negoziabile e non aumenta o diminuisce nella distribuzione tra le sue creature.
Quindi, invece di darci tanto da fare per dimostrarci i primi della classe, impariamo ad aiutarci a vicenda. Dio lo apprezzerà molto di più, possiamo stare sicuri.
Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2024” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano