Suor Maria Bartolomea (Sarzana)- Clausura: apertura a spazi infiniti… e a sorprese

Suor Maria Bartolomea

Clausura: apertura a spazi infiniti... e a sorprese

Milano è un grande Milano. Così veniva definito da chi abitava la città, ma io posso dire che pure Cusano (paese alla periferia di Milano dove sono nata) è un “grande” paese.

Quando parecchi anni fa l’ho lasciato per entrare nel monastero di Lovere era ancora ricco di prati che nelle diverse stagioni assumevano i colori dorati del grano, o di ridenti girasoli, o il rosso dei papaveri, o i colori davvero incantevoli dell’autunno, soprattutto le folte chiome dei tigli del grande viale dove ero solita fare… 200 all’ora con la mia bicicletta per giungere in tempo in parrocchia dove, nel campo di pallavolo, facevo delle partite “dall’alba al tramonto”, tanto da portare i miei genitori a dire che per me la mia casa era un po’ un “albergo”…

Ma anche i diversi servizi e aiuti offerti in vari ambiti parrocchiali e che occupavano il mio tempo libero, divenivano un po’ alla volta insufficienti ad appagare il mio desiderio di arrivare a dare concretamente qualcosa di me al maggior numero di persone possibili.

Giorno dopo giorno è cresciuto il desiderio di una preghiera, vissuta semplicemente, e la domanda a Chi già mi stava aspettando: “Signore, cosa vuoi che io faccia?”

Una gita, con amici della parrocchia, mi ha portato a Lovere, dove è presente un monastero di Clarisse e lì abbiamo fatto una breve sosta per una conoscenza.

Posso dire che, se pur il luogo – per la precisione il parlatorio – dove siamo stati accolti non era allora dei più… attraenti (essendo piuttosto vecchio), eppure lì mi sono sentita “a casa”.

È seguito, come doveroso, un tempo di discernimento con l’aiuto di un sacerdote e della madre della comunità, e poi altri incontri con le sorelle.

Quindi la decisione di intraprendere questa “avventura”, di rispondere “Sì, Signore vengo!” a questo appuntamento d’amore che Egli già da tempo stava preparando e al quale mi attendeva.

Come hanno accolto la mia scelta i miei genitori?

Posso dire che pur nella sofferenza, che in seguito ho compreso avere avuto una portata veramente grande, la loro risposta è stata “a noi il Signore ti ha dato in custodia, se Lui ora ti vuole per Sé… non possiamo tirarci indietro”.

E posso dire che la fedeltà del Signore dura veramente in eterno: ai miei genitori nulla è mancato sino a che il Signore li ha chiamati a Sé, e per me ha pure concretizzato un desiderio che avevo quando facevo le pazze corse in bicicletta: andare in Africa.

Beh, ora spiegare tutte le motivazioni sarebbe troppo lungo… ma veramente la clausura non chiude ma apre il cuore e a volte anche la porta a spazi infiniti… e a sorprese che ti riempiono la vita di gratitudine.

Sr Maria Bartolomea

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