+ Dal Vangelo secondo Matteo (11,25-27)
In quel tempo, Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.
Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
Commento
Guarda Gesù com’è contento, così diverso da ieri quando l’abbiamo sentito rimproverare le città incredule!
Oggi si rivolge a noi che lo stiamo seguendo: ci chiama piccoli, non per l’età, siamo tutti adulti, ma perché non siamo colti come i dottori della legge, quelli che ci guardano dall’alto in basso. Eppure ci dice che siamo noi i veri sapienti, noi che abbiamo creduto alle sue parole anche se nuove e imprevedibili. E questo ci ha reso suoi familiari, siamo suoi fratelli, e in lui figli del Padre suo che sta nei cieli: sono queste le cose che non apprendono coloro che sono pieni di sé, impermeabili all’incontro con il Dio vivente, chiusi nei loro rigidi schemi di dottrina e di morale.
Gesù invece ogni giorno ci sollecita a penetrare sempre più nel mistero dell’amore che ci salva.
Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2024” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano