Mercoledì della X Settimana T.O – anno dispari

+ Dal Vangelo secondo Matteo (5,17-19)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.
In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».

Commento

Gesù non vuole annullare la legge scritta, lo ha ripetuto più volte. Desidera che quelle parole già scritte, e quelle che lo saranno per consegnarci la sua vicenda terrena, i suoi gesti ed insegnamenti, siano vive e vivificanti.

Bisogna che lo Spirito le attraversi ed attraversi anche il cuore e la mente di chi le legge, le medita, le prega: il presupposto è il silenzio.

«Facciamo silenzio prima di ascoltare la parola, perché i nostri pensieri sono già rivolti verso la parola. Facciamo silenzio dopo l’ascolto della parola, perché questa ci parla ancora, vive e dimora in noi. Facciamo silenzio la mattina presto perché Dio deve avere la prima parola, e facciamo silenzio prima di coricarci, perché l’ultima parola appartiene a Dio. Facciamo silenzio solo per amore della parola» (D. Bonhoeffer).

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2023” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano