Mercoledì della III settimana di Pasqua

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (6,35-40)

In quel tempo, disse Gesù alla folla:
«Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete.
Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».

Commento

La prima lettura di oggi ci presenta un quadro inizialmente drammatico: Stefano è stato lapidato; Saulo fa arrestare numerosi uomini e donne; «tutti, ad eccezione degli apostoli, si dispersero nelle regioni della Giudea e della Samaria».

Ma la corsa del vangelo non si ferma neppure di fronte alla persecuzione, infatti: «quanti si erano dispersi andarono di luogo in luogo, annunciando la parola». È volontà del Padre che tutti gli uomini conoscano la sua salvezza; è volontà del Padre che Gesù non perda nulla di quanto gli ha dato. Un amore così grande non può che travolgere, come un’onda, l’umanità intera, affinché si immerga in quest’acqua di salvezza e trovi vita, la vita vera, la vita eterna: la comunione con il Padre, di cui proprio il Figlio ci mostra il volto.

Già qui ed ora.

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2024” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano