Mercoledì della III Settimana di Pasqua

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (6,35-40)

In quel tempo, disse Gesù alla folla:
«Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete.
Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».

Commento

I discepoli fanno miracoli, seguendo l’esempio di Gesù che ricreava l’armonia sanando fratture nella vita degli uomini. Di molti, ma non di tutti.

Anche noi chiediamo il miracolo, una guarigione, una purificazione dal male; e capita invece che restiamo esclusi. La delusione è forte; il senso di ingiustizia pure. Perché il Signore non compie i nostri desideri? Eppure abbiamo fatto del nostro meglio, crediamo di essere veramente più adeguati di molti altri che non hanno tutti i nostri meriti. Non si dice niente, qui, della fede necessaria perché il miracolo si compia, ma dalla vita di Gesù sappiamo che non si può prescindere dalla fiducia.

Continuare a credere anche di fronte alla delusione è l’unico modo per permettere alla grazia di Dio di abbracciarci.

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2023” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano