Martedì XVI Settimana del Tempo Ordinario – Anno pari

+ Dal Vangelo secondo Matteo (12,46-50)

In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli.
Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti».
Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?».
Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».

Commento

Una mano tesa ad indicare.

La osservo: percepisco quanto in essa scorra linfa vitale per tutti noi, affamati di vita e di pienezza. È mano creatrice che, con la saliva, impasta un poco di terra e restituisce la vista; è mano che rialza il fanciullo morto e la figlia di Giairo, strappandoli dalla morte; che accoglie pochi pani e qualche pesciolino e li trasforma in ricchezza da condividere con una folla immensa.

È mano che apre al futuro e che dischiude strade inedite alla sua sequela; crea legami nuovi, fratelli e sorelle nel suo nome; unisce e contemporaneamente divide; cura e guarisce, risuscita e rinnova.

Inchiodata al legno è pegno di salvezza e di vita eterna per tutta l’umanità.

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2022” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano