+ Dal Vangelo secondo Matteo (5,13-16)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».
Commento
Noi siamo, perché il Signore Dio è; esiste ed è presente in noi. Infatti il nome di Dio è: «Io sono». Lui è colui che esiste, il vivente. Lui che ci ha fatti a sua immagine e somiglianza; lui che ci ha donato uno Spirito di vita; lui che si è incarnato per farsi uomo come noi, nostro fratello, e farci conoscere la nostra identità di figli e il volto di Dio come Padre.
Lui che è morto per noi, per donarci la vita eterna, ci dice che siamo «sale della terra» e «luce del mondo». Due elementi fondamentali per la nostra vita: non è possibile vivere senza luce e senza assaporare il gusto e la sapienza della vita. Possiamo chiederci come viviamo questa nostra identità; che gusto sappiamo dare alla nostra vita.
Come la nostra vita è riflesso della luce di Cristo?
Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2025” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano