+ Dal Vangelo secondo Luca (13,18-21)
In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami».
E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
Commento
È proprio microscopico il chicco di senape; ce ne vogliono settecentocinquanta granelli per avere un grammo!
D’altro canto la pianta di senape, alle latitudini d’Israele, può raggiungere i due-tre metri di altezza. Non molto rispetto alle grandi querce, ma non poco rispetto agli ortaggi. Della senape si usa praticamente tutto: le foglie si cuociono e si mangiano, i semi diventano spezie che conoscono anche un uso medico. E pure gli uccelli ne sono ghiotti! Insomma, una pianta che si dona tutta!
Ecco perché mi piace pensare a questo albero come forma dell’ospitalità offerta; è un po’ il mio sogno: essere un uomo ospitale. Lasciare che Dio prenda la mia piccolezza tra le sue dita e la getti nel terreno dell’umanità. Perché diventi spazio di ristoro e grembo di misericordia per molti.
Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2023” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano