+ Dal Vangelo secondo Luca (12,35-38)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».
Commento
Il Signore Gesù invita i suoi discepoli a vigilare non per paura o per essere pronti ad affrontare una minaccia, ma per incontrarlo. Il desiderio di abbracciare l’amato tiene desti e dilata il cuore.
Ogni giorno abbiamo la possibilità di accogliere il Signore: occorre essere attenti ai segni della sua presenza. Poi siamo incamminati verso il grande incontro, quando il Cristo glorioso ritornerà per portarci nel suo regno; allora tutta la nostra esistenza è un’attesa, una vigilanza, una speranza di salvezza. Speranza perché non siamo proiettati verso la fine ma verso la vita con Dio e con tutti i fratelli e le sorelle.
Un cuore desideroso e proteso alla comunione è offerta gradita al Signore che ricompensa con un dono oltre le attese: la sua eterna cura materna.
Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2024” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano