Martedì della V Settimana di Pasqua – Santa Caterina da Bologna, Vergine

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (14,27-31)

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.
Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».

Commento

Mica uno scherzo essere lapidati: deve fare parecchio male al punto che Paolo sembra proprio morto. E come tale lo trattano: Lo buttano fuori dalla città, non è più degno di restare tra i vivi.

Ma Dio ha altri progetti: Paolo non è morto, per quanto ammaccato è decisissimo a riprendere la sua missione. Non ha paura per sé: come lo hanno colpito una volta possono tornare a farlo; va messo in conto. Paolo torna proprio nella città da cui è stato buttao fuori come cadavere.

Non ci basta come lezione? Non ci sprona a trascendere il nostro egoismo, che tanti giustificano come se l’amore per sé potesse valere qualcosa, mentre invece ci impedisce di dedicarci completamente al dono di tutto ciò che siamo per seguire la chiamata del Signore.

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2023” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano