Martedì della II settimana di Avvento

+ Dal Vangelo secondo Matteo (18,12-14)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita?
In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite.
Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».

Commento

Ieri la parola ci ha invitato ad ascoltare i nostri smarrimenti e a presentarli al Signore come supplica che, dal profondo di noi, invoca e accoglie la salvezza; oggi ci sprona a uscire da noi stessi e a farci annunciatori, proclamatori di questa stessa lieta notizia.

Nel nostro «qui e ora» la presenza di Dio trasfigura l’esistenza, come un raggio di luce che illumina il buio di una stanza… da dentro! Sì, come il risorto, anche la grazia entra a porte chiuse! È proprio questa la lieta notizia da annunciare a tutti, a questa Gerusalemme – città di pace – che è il nostro mondo: Dio ci ama non perché abbiamo fatto qualcosa per renderci amabili, ma perché è amore e non può fare a meno di amarci e salvarci.

Lasciamoci amare e non stanchiamoci di annunciare l’amore!

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2024” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano