Lunedì della XII Settimana T.O – anno dispari

+ Dal Vangelo secondo Matteo (7,1-5)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: “Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio”, mentre nel tuo occhio c’è la trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».

Commento

«Per fede Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava»: così scrive san Paolo.

Abramo è il padre della fede per le tre grandi religioni monoteiste; i credenti che si rifanno a lui come progenitore lo riconoscono anche come modello esemplare di cos’è e come va vissuta la fede. Abram ascolta ed obbedisce senza chiedere e chiedersi quali e quanti saranno i passi successivi al primo. Si appoggia alla parola che Dio gli rivolge e sa che gli sarà indicato verso quale terra muovere i suoi passi. La decisione, come ogni decisione, richiede un lasciare, ma questo è solo conseguenza e non contenuto della chiamata ricevuta.

Anche Gesù, quando chiama, non chiede di lasciare, ma di seguire.

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2023” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano