Lunedì della X Settimana T.O – anno dispari

+ Dal Vangelo secondo Matteo (5,1-12)

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi».

Commento

Ben cinque volte si parla di consolare: il nostro è un Dio che desidera figli felici, anzi di più, figli beati come ci annuncia il vangelo odierno.

Paolo ha fatto esperienza di questa consolazione dopo aver incontrato il Signore sulla via di Damasco; lui che aveva perseguitato i cristiani, si è ritrovato consolato nella misericordia del Padre. È la stessa consolazione che lo ha accompagnato nelle varie tribolazioni e nelle fatiche apostoliche. Il primo intenso incontro con il Signore si imprime nel profondo ed emerge nei momenti bui facendo memoria di quell’esperienza unica e irripetibile: dono che nessuno e niente può toglierci, tesoro donatoci per la vita.

Paolo, che sapeva che Dio è consolazione, apre quasi tutte le sue lettere con un rendimento di grazie a colui che è tutto donazione.

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2023” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano