IV Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

+Dal Vangelo secondo Matteo ( Mt 5,1-12a)

 

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

Commento

Gesù sale sul monte e le beatitudini vengono giù rotolando, una dopo l’altra, come massi in caduta libera addosso ai discepoli che si avvicinano per ascoltare l’insegnamento del Signore.

Però sono massi che non fanno male: sono granitici, sì, ma al tempo stesso flebili nel suono, perché colpiscono dritto al cuore con melodia eterna e sempre nuova. CI lasciano comunque la libertà di poterli scansare, se vogliamo.

Le beatitudini ci invitano a rischiare di continuare con loro la discesa in profondità dentro noi stessi, per fare luce nel nostro intimo. E ci invitano a percorrere la via dell’uomo che incontra Dio, nella propria condizione di povero e affamato di senso.

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2023” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano