+Dal Vangelo secondo Luca (9,23-26)
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.
Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà. Che giova all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso? Chi si vergognerà di me e delle mie parole, di lui si vergognerà il Figlio dell’uomo, quando verrà nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi.
Commento
«O Signore mio Gesù Cristo, due grazie ti prego che tu mi faccia, innanzi che io muoia: la prima, che in vita mia io senta nell’anima e nel corpo mio, quanto è possibile, quel dolore che tu, dolce Gesù, sostenesti nell’ora della tua acerbissima passione, la seconda è che io senta nel cuore mio, quanto è possibile, quello eccessivo amore del quale tu, Figlio di Dio, eri acceso a sostenere volentieri tanta passione per noi peccatori».
Ed ecco un serafino scende dall’alto dei cieli: tra le sue ali l’effigie di un uomo crocifisso, con mani e piedi confitti sulla croce. A quella vista gioia e tristezza ti inondano il cuore: letizia per lo sguardo gentile di Cristo verso te, compassione nel vederlo in croce.
Francesco, sei esaudito: sperimenterai il dolore e l’amore di Gesù ricevendo le stimmate.
Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2022” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano