I Domenica di Avvento – Anno B

+ Dal Vangelo secondo Marco  (13,33-37)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare.
Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati.
Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».

Commento

Il tempo di avvento si apre con una scansione assai tesa del verbo vegliare: quattro volte nelle poche righe del vangelo di oggi: vegliate! vegliate! vegliate!

E perché dovremmo vegliare? Chi aspettiamo? Il ritorno del padrone di casa, annunciato da Gesù. Ma per noi è questo il punto debole: non ci manca l’energia per vegliare, ci manca il desiderio della sua venuta. Se vuol tornare, faccia pure, ma non interferisca con i nostri impegni: stiamo instaurando il suo regno, siamo al lavoro, insonni, per questo. La pagina del vangelo di oggi è così destabilizzante che ci imbarazza, anche se il padrone di casa lo amiamo davvero.

Cosa dunque vuole da noi? Forse un po’ di senso dell’umorismo in tanto impegno. O la preghiera assidua: venga il tuo regno! O vedere i nostri volti accesi di desiderio.

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2023” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano